La colazione: il pasto da re per eccellenza
La colazione viene considerata a buon ragione il pasto più importante della giornata, innanzitutto, perché in grado di affrontare il rallentamento metabolico, che se da una parte è causa indiretta dell’aumento di peso, dall’altra è anche alla base di gravi disturbi patologici; una delle armi più valide di cui disponiamo per contrastare le sue conseguenze sta proprio nella distribuzione intelligente dei pasti, in armonia con quelle che sono le nostre inclinazioni crono-biologiche naturali.
La colazione alleata a scuola
Numerose ricerche confermano quello che potevamo supporre fosse solo il consiglio di una mamma premurosa.Ci avvalorano, infatti, la tesi che una corretta colazione completa possa migliorare la resa scolastica e i voti degli studenti, come dimostrano i dati riportati da un’interessante ricerca inglese effettuata su oltre 5000 alunni pubblicata su Public Health Nutrition del 2015 – dati ripresi poi dal Guardian– analizzando i risultati del SAT, un particolare esame di valutazione effettuato dagli studenti attorno agli 11 anni: la possibilità di ottenere alte votazioni, dalla ricerca, risulta doppia per chi ha effettuato una sana colazione rispetto a chi l’ha saltata completamente o chi l’ha effettuata solo con qualche dolce ricco di zuccheri e grassi.
Il piatto del mattino contro la sindrome metabolica
Al risveglio le nostre scorte di carboidrati da immediato utilizzo sono particolarmente ribassate e l’organismo sente ben presto la necessità di ripristinarle: la leptina, ormone secreto dal tessuto adiposo, ha il compito di segnalare all’ipotalamo la situazione in merito alla disponibilità di cibo, in modo da orientare l’organismo verso il consumo metabolico. Una colazione sana, abbondante e completa poco dopo il risveglio, quindi,comunica al corpo che può consumare energie senza preoccupazione e attiva in modo completo tutti i sistemi metabolici fisici e mentali.Chi consuma la colazione, infatti, tende a mantenere per più tempo un BMI nel range normopeso, a ridurre la glicemia pomeridiana e a regolarizzare l’emoglobina glicata, riducendo il rischio di ammalarsi di diabete di tipo II. Quando, invece, non forniamo la quantità corretta di cibo al nostro corpo al momento del risveglio, facendo una misera colazione con un caffè zuccherato e due biscotti, i segnali che la leptina manda ai centri di regolazione ipotalamici inducono l’attivazione di un metabolismo più lento, perché il nostro organismo si troverà nella necessità di gestire al risparmio tutte le sue attività, con difficoltà giornaliere su più fronti.
Cosa mettiamo in tavola?
Una buona colazione, inoltre, adatta a ognuno di noi, si introduce con una certa gradualità: cominciamo innanzitutto a inserire un frutto che ci attivi le secrezioni gastriche e la motilità intestinale, aggiungendo poi un elemento proteico come latte o yogurt, frutta secca o uova o affettato magro, arricchendo infine con zuccheri complessi derivati da cerali integrali, pane integrale, fette biscottate integrali, fiocchi di avena.