Il vademecum per l’influenza 2018
Dall’influenza ci si protegge con l’igiene e con la vaccinazione antinfluenzale. Vaccino raccomandato anche a malati di tumore e donne in gravidanza.
È autunno e si apre la stagione dell’influenza: sono arrivate, con un certo anticipo rispetto agli scorsi anni, le raccomandazioni del Ministero della Salute e sono state annunciate anche alcune novità.
COME PREVENIRE L’INFLUENZA
La vaccinazione antinfluenzale è il metodo più efficace per evitare di contrarre l’influenza. Ma una buona igiene e piccoli accorgimenti quotidiani sono altrettanto necessari per limitare la diffusione di questa e altre malattie infettive. Il virus influenzale si trasmette attraverso le piccole goccioline di saliva dopo aver starnutito o tossito, che possono restare nell’aria, sulle mani o su altre superfici. Quindi il consiglio è:
- Lavare le mani spesso, con acqua e sapone, per almeno 40 secondi, asciugandole bene; in assenza di acqua sono utili anche i gel o liquidi disinfettanti a base alcolica.
- Se si è a contatto con persone ammalate, quando possibile mantenere la distanza di un metro; i luoghi affollati aumentano le possibilità di contrarre l’influenza; evitare di toccarsi occhi, naso e bocca.
- Se ci si ammala, quando si starnutisce o si tossisce, coprire bocca e naso, meglio con fazzoletti da gettare nei rifiuti; lavarsi le mani subito dopo. Stare a casa se si hanno febbre e sintomi respiratori. Indossare una mascherina chirurgica può ridurre le infezioni fra i contatti stretti.
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
I vaccini antinfluenzali che troveremo a disposizione in Italia quest’anno sono il risultato di un monitoraggio che come ogni anno dipende dai dati raccolti sui ceppi circolanti nell’emisfero settentrionale. A febbraio l’Organizzazione mondiale della Salute (Oms) ha emesso le sue raccomandazioni. Tutti i dettagli sui vaccini antinfluenzali per la stagione 2018/2019 in Italia sono disponibili sul sito dell’Agenzia del farmaco (Aifa). L’Agenzia fa anche presente che i vaccini con siringhe preriempite non contengono lattice (o latex o gomma naturale), rassicurando così le persone allergiche a questo materiale che si vogliono vaccinare.
QUANDO E COME VACCINARSI
Il periodo migliore per vaccinarsi è fra la metà di ottobre fino alla fine di dicembre, raccomandano gli esperti. La protezione parte infatti due settimane dopo il vaccino e dura dai sei agli otto mesi: ecco perché la tempistica è importante. La vaccinazione è raccomandata a tutte le persone con più di sei mesi d’età (per i neonati più piccoli non ci sono dati sufficienti che dimostrino efficacia e sicurezza dei farmaci attualmente disponibili), ma viene offerta gratuitamente e attivamente ai soggetti considerati più a rischio. Tutti gli altri devono acquistare il vaccino in farmacia con prescrizione medica. Fra le controindicazioni: l’avere avuto reazioni allergiche gravi a precedenti dosi di vaccino; la sindrome di Guillain-Barré (da valutare con il medico); una malattia in corso di media o grave entità che rende consigliabile rimandare la vaccinazione. Si può invece fare la vaccinazione anche se si è in allattamento.
CHI DOVREBBE VACCINARSI
Ad alcune categorie di persone la vaccinazione antinfluenzale viene offerta attivamente (proposta) e gratuitamente. Ecco chi dovrebbe fare il vaccino antinfluenzale:
1) persone che rischiano più di altri le complicanze legate all’influenza:
- donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
- soggetti con: malattie respiratorie croniche; malattie cardiovascolari croniche; diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30); insufficienza renale cronica; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori; immunodepressione per malattie, terapie farmacologiche, HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; malattie che rendano necessario interventi chirurgici importanti o aspirazione delle secrezioni respiratorie; epatopatie croniche
- persone dai 65 anni in avanti
- bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
- ricoverati in strutture per lungodegenti.
2) persone che possono trasmettere l’infezione a chi rischia di più:
- medici e personale sanitario
- familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze
3) persone da cui dipendono servizi pubblici di primario interesse collettivo, fra cui:
- forze di polizia
- vigili del fuoco
4) persone a contatto con animali (allevatori, trasportatori, macellatori, veterinari) che potrebbero veicolare virus influenzali non umani
5) donatori di sangue.
IL PREZZO DELL’INFLUENZA
Troppo spesso liquidata come banale malanno di stagione, l’influenza in realtà porta con sé un pesante carico di complicanze, costi sociali e sanitari. È una malattia respiratoria di origine virale, che può portare a conseguenze anche gravi, come le polmoniti, soprattutto in persone a rischio, per età o stato di salute. Si calcola che ogni anno in Europa l’epidemia influenzale causi 40.000 decessi prematuri, in gran parte anziani oltre i 65 anni. Ma il prezzo dell’influenza è dato anche dal consumo di farmaci e di risorse sanitarie, nonché dalle giornate di lavoro e di studio perse. In italia, fra influenza e sindromi ad essa simili, ogni famiglia pagherà circa 250 euro, fra costi diretti (farmaci) e indiretti (perdita di ore di lavoro); il Servizio Sanitario spenderà per ogni caso 62 euro. Questo è quanto ha calcolato una recentissima ricerca presentata durante il congresso della Società italiana di Pneumologia e condotta da Roberto Dal Negro, responsabile del Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e Farmacoepidemiologia Respiratoria (CESFAR) di Verona. Ogni famiglia spenderà 27 euro per farmaci contro tosse, febbre e sintomi respiratori, mentre il vaccino costerebbe 2,4 euro. Il 70 per cento degli intervistati lo considererebbe necessario, ma solo il 14 per cento si è vaccinato.
LA RETE DI SORVEGLIANZA
Come ogni anno l’epidemia influenzale viene tenuta sotto osservazione dalla rete di sorveglianza InfluNet. Dal 15 ottobre al 28 aprile 2019, infatti, una rete di cosiddetti “medici sentinella” (medici di medicina generale e pediatri) che per ogni Regione segnaleranno i casi di sindromi simil influenzali fra i loro pazienti e insieme alle Asl raccoglieranno campioni biologici. I dati vengono elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità e pubblicati in rapporti settimanali sul sito del Ministero della Salute, il tutto in connessione con analoghe reti europee e mondiali.