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I falsi miti dei Vaccini

I falsi miti dei Vaccini

I vaccini, come tutte le preparazioni, sono composti da molti elementi. Oltre all’antigene ‒ cioè il principio attivo ‒ che solitamente è un microorganismo (virus o batterio) attenuato o inattivato, sono presenti un liquido di sospensione (spesso acqua distillata sterile o soluzione fisiologica sterile) e adiuvanti (generalmente sali di Alluminio, che stimolano la risposta immunitaria rendendola duratura). L’uso di conservanti a base di mercurio (timerosal) è stato completamente abbandonato nel 2002, sia per l’attenzione mediatica esplosa in quel periodo su basi poi rivelatesi infondate, sia per la scomparsa di vaccini in confezione multidose per i quali era utilizzato. Sono presenti anche stabilizzanti come albumina e gelatina, e infine antibiotici, utilizzati in dosi molto basse per prevenire la crescita batterica: i più utilizzati sono la neomicina, la kanamicina e la streptomicina (altri antibiotici a maggior rischio di allergia non sono utilizzati). Tutte queste sostanze sono presenti in quantità minimali e nella stragrande maggioranza dei casi non costituiscono alcun problema per la salute. Saltuariamente si possono verificare reazioni allergiche locali delle quali il professionista sanitario informerà prima della somministrazione.

Chi nega il ruolo predominante delle vaccinazioni nel controllo di molte malattie infettive afferma che queste siano scomparse o ridotte per le migliorate condizioni economiche e sanitarie. In realtà non è così. Un esempio per tutti: la poliomielite è sempre esistita ed epidemie si sono verificate, per esempio, in Europa anche negli anni ’50-’60 in un periodo di radicale miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie. È solo dopo l’introduzione su vasta scala del vaccino anti-polio negli anni ’60 che si è assistito alla scomparsa della patologia.

Proprio perché i vaccini non hanno un’efficacia del 100% bisogna avere e mantenere percentuali di coperture vaccinali sempre alte. In tale modo, con l’associazione degli eventuali richiami vaccinali previsti nel corso della vita, è possibile avere un numero sempre maggiore di soggetti immunizzati, che impediranno agli specifici virus e batteri di trasmettere malattie infettive, anche alle persone che non hanno risposto in maniera efficace ai vaccini. Questa condizione viene definita con il nome di “immunità di gregge”. Bisogna tenere presente che anche alcune malattie infettive, come ad esempio la pertosse, non conferiscono una protezione per tutta la vita, per cui è sempre preferibile proteggersi con la vaccinazione, in maniera tale da avere sempre elevati livelli di protezione e acquisire sempre più la consapevolezza dei reali benefici della vaccinazione.

Scopriamo insieme il decalogo dei falsi miti dei vaccini: